Rispetto alla prima edizione del repertorio di De Luca sui forestierismi della moda, nel frontespizio (in copertina e a p. 1) si aggiunge il sottotitolo «2a edizione riveduta e aumentata». Nella seconda di copertina, si trova poi la nota dal titolo Alcuni giudizi sulla Piccola Guida dello scrittore corretto, posta qui all’inizio del libretto, rispetto all’edizione precedente. Seguono, a p. 2, notizie relative ad altre opere di De Luca; interessanti quelle sui «Prontuari linguistici», tra i quali si legge di un’opera in preparazione (Le principali voci italiane d’arti, mestieri, industrie e commercio – probabilmente mai pubblicata). La Premessa, alle pp. 3-4, è analoga a quella dell’edizione precedente. Il corpo delle voci è seguito in terza di copertina dalla nota Alcuni giudizi sul Prontuario dello sport (ovvero, De Luca 1924), mentre nella quarta di copertina si trova un’informazione pubblicitaria. L’esemplare consultato per l’elaborazione di questa scheda è quello conservato alla Biblioteca dell’Accademia della Crusca (Fondo Migliorini 951), sulla cui copertina si trova una dedica autografa di Pasquale De Luca a Cesare De Lollis. A margine di alcune pagine, inoltre, si leggono glosse autografe a lapis (di mano non identificata) relative a grafie errate dei lemmi o di termini delle definizioni (p. es.: «hamster» per ALMSTER; «sans façon» per SAN FAÇON; «five o’ clock tea» per FIVE O’ CLOCK THE, ecc.).
La seconda edizione delle Principali voci italiane della Moda contiene 418 voci, rispetto alle 380 dell’edizione precedente. Si notano quindi nuove acquisizioni nel lemmario (e.g. «BIGARRÉ: screziato, più specialm. Di vario colore a macchie», o uno dei pochi termini tedeschi del repertorio, «BREITSCHWANZ: pelle di astrakan non ancora nato. Si uccide la madre prima che esso abbia visto la luce per avere il pelo marezzato e non riccio»), talvolta alcune eliminazioni (come, ad esempio, le voci «AUMONIÈRE: borsetta» e «CADEAU: impronta speciale», non più presenti nella seconda edizione). In alcune voci sono state modificate le definizioni; si veda, ad esempio, la voce DAMASCO, per la quale in De Luca 1925bis si aggiunge l’informazione «tessuto di lana a disegni che anticamente si faceva a Damasco, in Siria», oppure la voce MADAPOLAN, nella cui definizione «tela candida» è stata sostituita con «percalle». Nonostante questi cambiamenti, la maggior parte delle voci rimane comunque costituita da prestiti non adattati dal francese. Come già notato nella sezione Paratesto, una mano non identificata inserisce glosse a lapis a margine di alcune pagine per correggere
È stato uno dei rappresentanti della cultura napoletana tra fine Ottocento e primo Novecento (cfr. Ascenzi-Di Felice-Tumino 2008, Di Marco 2016). Fu romanziere, drammaturgo, poeta, critico d’arte, giornalista, oltre che Socio corrispondente dell’Accademia Pontaniana. Collaborò con numerose riviste letterarie italiane e, insieme ad altri autori, diede vita al movimento dell’avvenirismo. Fu autore di racconti, romanzi, scritti storico-patriottici, novelle, commedie. Fu giornalista a Napoli e diresse, dal 1896 al 1910, «Natura e Arte», poi di «Casa e Famiglia» e infine di «Varietas» fino al 1927. Morì a Milano nel 1929.